...  POLISGRAMMA   opera sulla memoria della collettività e richiama l'individuo a un grande rito di appartenenza; fondando un'antropologia urbana, ponendosi in modo euristico alla ricerca dei frammenti d'essere dimenticati fra i muri delle case, nei solchi originari della specie umana, ricostruisce i frammenti di un corpus sociale disgregato, ridà voce all'emozione ... 
...  Al contempo però, proprio quelle barriere simboliche, la recinzione del cantiere, la cornice del quadro, assicurano che di arte (come prima del sogno) si tratta... 
 (Riccardo Scognamiglio: "Polisgramma: Le barriere trasparenti - una lettura psicoanalitica", 1989)
 

"POLISGRAMMA è 'scrittura' e al tempo stesso 'segno della città'.  Il fondamento teorico che struttura gli interventi delle artiste del Gruppo 12 è di natura etico-estetica, ha dimensione'sociale' e valenza 'civile'; assume per la sua 'azione' all'interno dei tessuto urbano un'idea alta di polis, summa stratificata - nello spazio e nel tempo - di una serie ininterrotta di gesti-segni.  La polis è corpo in trasformazione, organismo vitale che può pretendere alla persistenza nello spazio e alla durata nel tempo, ma in rischio di morte per virus, metastasi, senescenza, incuria.  Qui è il luogo dell'intervento: della memoria, dell'immaginazione, dell'arte". 
 (Anna Cochetti, Critico d'arte, 1998)
 

"Lavorare sulle recinzioni dei cantieri di Roma significa privilegiare uno spazio espositivo del tutto altemativo per gli artisti.  Certamente si tratta di una scelta originale specialmente quando, come nel caso delle recinzioni apposte al cantiere del Foro di Nerva, si va incontro ad un impatto ambientale di enorme complessità.  Le artiste del Gruppo 12 ... con grande sensibilità hanno colto il nesso tra le strutture di cantiere e l'arte in sè, elemento di trasformazione materiale e culturale, confortando lo scavo archeologico ed il restauro monumentale con la creazione di una serie di opere che traggono origine dal fascino del passato, ma senza dimenticare di coinvolgere il presente ed il futuro di questo cuore antico della città". 
   (Gianni Borgna, Assessore alla Cultura del Comune di Roma, 1997)

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